giovedì 13 dicembre 2012

l'AICF sospende la propria attività



Cari Amici e Colleghi,

l’Assemblea del 3.12.12 si è chiusa con il risultato che tutti sanno e di ciò prendo e prendiamo atto doverosamente.

Prendiamo anche atto, però, che nel contesto più significativo sulla questione dello scioglimento della DCF, non c’è stata alcuna chiarezza sul “dopo” e sul “come” e non un solo intervento (dei favorevoli allo scioglimento della DCF) in cui fosse presente un solo cenno ad un programma o a un progetto che ci facesse capire come si sarebbe realizzato e gestito lo sviluppo del calcio femminile.

Anche sul funzionamento di questo Dipartimento, sulla sua autonomia e gestione solo annunci generici e non me ne voglia il Presidente LND ma nemmeno nel suo intervento abbiamo sentito chiarezza tranne le citazioni economiche che già sapevamo: tolgo 500 mila, metto 200 mila, chiedo 250 etc.

Quindi, non un progetto vero e proprio ma solo un immaginario cambio di sigle (DCF in Dipartimento) e (futuri) nomi al posto di nomi, insomma, come si dice in “gattopardesco” “tutto cambi affinchè nulla cambi” che si “sposa” perfettamente con l’annuncio in assemblea della propria disponibilità a guidare il Dipartimento da parte del Presidente della Torres Marras, “guidatore” da sempre con Levati (tranne gli ultimi 3 anni) di questo nostro povero calcio femminile (avrei anche pensato ad una sua candidatura ma non dopo avergli visto voltare le spalle a questa nostra iniziativa rinnovatrice).

Noi (quelli che hanno votato per il No) volevamo conservare l’immagine e l’istituzione della Divisione femminile in una prospettiva di sviluppo da realizzare con una nuova e diversa collaborazione con Tavecchio iniziando con la LND un percorso più produttivo che in passato e guardando al raggiungimento, sulla scorta delle realtà di quasi tutti i grandi Paesi Europei, di una maggiore autonomia del femminile.

I nostri intenti e le nostre indicazioni sul da farsi e sulla prospettiva di nuove libere elezioni in DCF le abbiamo espresse in maniera molto chiara in numerose sedi e possono essere letti nel Blog dell’AICF.

Sono pronto a ricredermi ma stiamo tornando “indietro” e il calcio femminile italiano ha mostrato tutti i suoi limiti proprio in quest’Assemblea dove i suoi protagonisti Presidenti hanno accettato di sciogliere l’unica istituzione autonoma italiana di calcio femminile pressoché al “buio” e sulla base di proclami.

Ringrazio per l’onestà intellettuale gli 8 presidenti che hanno detto “no” allo scioglimento della DCF confermando coerentemente le posizioni di questi ultimi 2 mesi mentre esprimo imbarazzo per coloro i quali, dopo aver detto di tutto e di più contro il proposito di sciogliere la Divisione (le loro dichiarazioni nei confronti e contro Tavecchio sono agli atti dell’AICF) hanno, poi, dato il meglio di sé aderendo allo scioglimento rendendosi, sicuramente, poco credibili in linea generale.

La Associazione, nata per dare concreta voce all’esigenza di rinnovare uomini e idee sospende, intanto, ogni attività.

lunedì 12 novembre 2012

Resoconto assemblea AICF


A conclusione dell’ultima Assemblea svoltasi il 4 novembre scorso a Milano, presenti 25 società, l’AICF rende noto che sono terminate le fasi consultive e gli incontri istituzionali resisi necessari e doverosi per confrontare idee e proposte sullo sviluppo del calcio ed ora inizia una nuova fase in cui tutte le società, singolarmente, si dovranno esprimere e prendere posizione sulla gestione e sul futuro del calcio femminile.
Il consuntivo di questo primo percorso non può che essere ottimo e credo di poter esprimere soddisfazione per la concretezza e l’efficacia con cui abbiamo caratterizzato la nostra azione che in soli 2 mesi ha dimostrato dinamicità, capacità e grande spirito di iniziativa dei suoi associati.
L’AICF ha sensibilizzato e riunito le società, organizzando 4 assemblee in due mesi, incontrando l’AIAC (Ulivieri) e l’AIC (Tommasi), presentandosi ai vertici del calcio dalla LND (Tavecchio) e al Presidente FIGC (Abete) fino ad essere audita dalla Commissione Sport della Camera Deputati.
Abbiamo espresso, complessivamente, una opinione diversa da quella del Presidente Tavecchio (rispettando la sua) su come gestire il futuro e lo sviluppo del calcio femminile italiano ed anche sulla ipotesi di scioglimento della DCF per trasformarla in un Dipartimento Lnd che ci vede, come tutti sanno, fermamente contrari.

Sui grandi temi del calcio femminile l’AICF è stata chiara sin dall’inizio:

  • il calcio Italiano deve cominciare ad essere gestito come nel resto dell’Europa dove si configura con una sua chiara autonomia ed è destinatario di sussidi ingenti da parte delle Federazioni centrali;
  • in Italia la legge per sostenere e sviluppare il calcio femminile esiste (Legge Melandri) e la DCF deve pretendere di essere destinataria di una quota significativa da utilizzare per il suo sviluppo.

Siamo stati chiari anche su come intendiamo destinare le risorse:

  1. abbassare le tasse di iscrizione di tutte le società;
  2. convenzionare FS e Compagnie Aeree per rendere più economiche le trasferte;
  3. incentivare il Tesseramento di nuove calciatrici;
  4. incentivare la costituzione di nuove società;
  5. incentivare le società maschili a costituire una sezione femminile;
  6. Questo ed altro oltre a una revisione completa della gestione della DCF.

Come tutti sanno in questi anni la gestione della DCF è stata fallimentare e l’ultimo Bilancio pubblicato sul nostro sito ne è la prova provata.

Anche sul piano degli aiuti non è andato diversamente: dal 2008 ad oggi la Legge Melandri ha versato alla LND circa 70/80 milioni di euro, nemmeno 1 euro di questi è andato allo sviluppo del calcio femminile.
Questi i numeri e i fatti e l’AICF ha fatto la sua parte nel farlo comprendere, ora devono essere le società a prendere una loro posizione in Assemblea DCF che, ci auspichiamo venga convocata al più presto per chiarire i temi dello sviluppo e dello scioglimento della Divisione.

Rispettiamo tutte le società che a vario titolo non hanno aderito all’AICF mentre è stato doveroso non soprassedere nei confronti di coloro che hanno ingiustamente denigrato l’azione e gli obiettivi dell’AICF e i suoi associati avviando le azioni legali previste in questi casi e da me ritenute opportune.


sabato 27 ottobre 2012

Convocazione Assemblea AICF


DOMENICA 4 NOVEMBRE ORE 11  è convocata l’Assemblea AICF a MILANO presso l'Hotel Michelangelo (a fianco della Stazione Centrale)

Ordine del Giorno:

- esito Audizione Camera Deputati;
- prospettive e iniziative conseguenti.
- varie ed eventuali

E’ appena il caso di ricordare a Tutti che con l’ultima Audizione presso la Camera (che ha dato riscontri positivi alla nostra azione e alla nostra volontà) si è compiuto il nostro lungo ma proficuo percorso istituzionale e che l’Assemblea convocata dovrà raccogliere tutti questi elementi e discutere sulle iniziative conseguenti.

Si raccomanda, perciò, la presenza di tutte le società di A, A2 e C.

All’Assemblea sono invitate le massime Autorità calcistiche nazionali ed istituzionali, il Presidente AIC Tommasi e il Presidente AIAC Ulivieri ed è aperta anche alle società che non ancora aderito all’AICF le quali potranno perfezionare la loro adesioni in corso di riunione.

mercoledì 24 ottobre 2012

Soddisfazione per audizione in Commissione Sport e Cultura della Camera dei Deputati



Si è svolta alle ore 14 di oggi a Roma, l’attesa audizione dell’ASSOCALCIOFEMMINILE presso la Commissione Sport della Camera dei Deputati.

Nel corso della visita alla Camera sono state avviate intese con la segreteria della On. MELANDRI registrando, inoltre, piena sintonia e soddisfazione per l’interesse espresso dalla On. Manuela DICENTA autrice di un gradito intervento di auspicio per lo sviluppo del calcio femminile.

La Vicepresidente della Commissione On. Paola FRASSINETTI ha espresso sorpresa ma anche attenzione affinchè si apra un vero dibattito sulla questione e siano poste le basi di vere soluzioni.

L’On. Aldo DI BIAGIO ha precisato la sua adesione piena alla volontà espressa dalla AICF di un ritorno alla autonomia delle DCF che deve giungere alla sua consacrazione diventando Lega Calcio Femminile entrando così nella cerchia di beneficio della Legge Melandri.

L’AICF ha dal canto suo illustrato i dati inoppugnabili dell’emarginazione del calcio femminile italiano che nel giro di pochi anni è imploso perdendo una intera categoria (la serie B) e circa 40 squadre nazionali relegando l’Italia all’ultimo posto dei Paesi Europei con poco più di 10 mila praticanti.

Oltre a ciò, l’AICF ha ben espresso la volontà della maggioranza delle società nazionali di un ritorno all’autonomia della DCF con un totale rinnovo della sua gestione e l’adozione di un programma concreto e innovativo di sviluppo.

Nel ringraziare la Commissione il Presidente pro-tempore Salerno ha invitato le forze politiche (tutte presenti) a mantenere vivo l’interesse per il calcio femminile italiano cosa che tutti i presenti e in particolar modo l’On. BARBARO, hanno assicurato con ampia convinzione.

giovedì 18 ottobre 2012

L'Assocalciofemminile in audizione alla Camera dei Deputati


















A causa di impegni d'aula per il voto di fiducia programmato nella giornata di oggi, l'audizione dell'ACIF davanti alla  Commissione Cultura e Sport della Camera dei Deputati è stata rinviata a mercoledì 24 ottobre alle ore 14.00.

Pubblichiamo email di convocazione formale inviata dalla Segreteria della Commissione Cultura e Sport della Camera dei deputati

Come da intese telefoniche intercorse, si conferma l'audizione informale di rappresentanti dell'Associazione Italiana Calcio Femminil (AICF), in relazione alle problematiche legate al calcio femminile italiano con particolare riferimento alle società sportive che partecipano ai vari campionati nazionali, per mercoledì 24 ottobre 2012, alle ore 14presso la VII Commissione della Camera dei deputati, con ingresso da Piazza del Parlamento n. 24 in Roma.
Si rappresenta l'opportunità di consegnare memorie scritte da consegnare ai componenti la Commissione, possibilmente in un numero cospicuo di copie.
Si invita a comunicare con cortese sollecitudine i nominativi dei partecipanti, ai fini della predisposizione dei relativi passi.
Cordiali saluti.
La Segreteria
_______________________
Camera dei deputati
VII Commissione Cultura,
Scienza e Istruzione
tel. 06 6760 3543 - 3675
fax 06 6760 3217
e-mail: com_cultura@camera.it

domenica 14 ottobre 2012




















Si è svolta sabato mattina a Firenze, l’Assemblea AICF con all’Ordine del giorno la relazione del Presidente pro-tempore sulle iniziative intraprese nel primo mese di vita dell'associazione.
Segnaliamo, innanzitutto, nuove presenze e nuovi ingressi dando il benvenuto in AICF all’ASD Olimpia Vignola (A2) e ai contributi di Alessandra Signorile (Bari), Alberto Paratore (Oristano), Francesco Netelli (Foligno) e Marcello Battistoli (Real Bardolino) per la prima volta in Assemblea.

La relazione del presidente pro-tempore Roberto Salerno ha ripercorso sinteticamente gli importantissimi incontri istituzionali avuti in questi giorni dall’Associazione (LND, FIGC, AIC e AIAC) che termineranno con l’Audizione alla Camera dei Deputati da parte della Commissione Sport fissata per giovedì 18 ottobre pv.
Quasi tutti i presenti sono intervenuti ribadendo e sostenendo i temi prioritari dell’Associazione:
  1. Ritorno all’autonomia e all’autogoverno della DCF;
  2. Richiesta dei fondi previsti dalla Legge Melandri finalizzati a diminuire i costi di iscrizione, delle trasferte e a sostenere le società che sviluppano programmi e incentivano il numero di tesserate e praticanti;
  3. Nuova gestione economica della DCF;
  4. Progetto tecnico-organizzativo nazionale per lo sviluppo del calcio femminile.
Fissata, infine, per il 4 novembre pv l’Assemblea generale che chiamerà a raccolta tutti i presidenti e che avrà all'Odg la mobilitazione generale per la richiesta dell'Assemblea Straordinaria della DCF.
Al termine della riunione il Presidente pro-tempore ha sottolineato come mai prima d’ora si sia realizzata un’unione d’intenti dei Presidenti così concreta ed efficace e mai aveva riscosso così tanta simpatia e consenso ai più alti livelli istituzionali: l’audizione fissata dalla Commissione Sport della Camera dei Deputati né è un segno evidente.
 Salerno a conclusione dell'Assemblea, ha ricordato cordialmente che tutti sono parte in causa in questa “battaglia sportiva” tesa a raggiungere obiettivi importantissimi che chiudono un periodo storico fallimentare e voltano definitivamente pagina su un passato deludente e senza prospettive.

giovedì 11 ottobre 2012

AICF raggiunge l'intesa con l'Assocalciatori: l'autonomia della DCF va salvaguardata!



L'AICF rappresentata dal Presidente pro-tempore Salerno e dal consigliere Cesari, ha incontrato questa mattina a Milano Damiano Tommasi, Presidente dell'AIC, l'Associazione Italiana Calciatori, il Vice Presidente Calcagno, e i consiglieri del Settore Dilettanti e Lega Pro AIC Cherri e Serra.

L'esito dell'incontro è stato definito molto positivo dai vertici dell'AICF e dell'AIC. "Abbiamo esposto all'Assocalciatori le linee programmatiche per il rilancio del calcio femminile che abbiamo intenzione di portare innanzi alla FIGC e LND - dichiara Roberto Salerno -  e abbiamo riscontrato una totale sintonia di idee e intenti:  è opinione condivisa che sia prioritario scongiurare la trasformazione della Divisione Calcio Femminile in semplice Dipartimento. Con la dovuta razionalizzazione dei costi e delle spese superflue riscontrate nelle pieghe del bilancio, abbiamo risorse economiche, anche se limitate, già all'interno della DCF per dare impulso e nuove strategie di sviluppo al calcio femminile italiano, - aggiunge Salerno - ma dobbiamo  dare il via ai necessari passaggi statuari, come ricordato nell'incontro con Abete, necessari e obbligatori per ritornare all'autogoverno della Divisione. Con l'incontro di oggi,   - conclude il Presidente AICF - abbiamo completato una serie di incontri istituzionali di alto livello con le maggiori componenti del calcio italiano: l'assemblea convocata dall'Assocalciofemminile per il 13 di ottobre sarà importante per fare il punto del nostro cammino in poco meno di un mese dalla costituzione!"

martedì 9 ottobre 2012

Il bilancio DCF 2010...



Pubblichiamo il Conto Economico del Bilancio 2010 approvato sotto la presidenza di Giancarlo Padovan numeri che danno il senso del disastro amministrativo che hanno costretto al commissariamento della DCF.
Dentro questi numeri è possibile trovare le risorse necessarie affinchè il calcio femminile riconquisti la sua autonomia!

Consulta il bilancio da questo link.

Risposta dell'AICF al Presidente LND Carlo Tavecchio


Caro Commissario,
credo sia corretto “rispondere” alla Sua comunicazione e chiarire che sulla questione dello scioglimento della Divisione Femminile e sulla perdita, irreversibile, della sua autonomia non ci sono contrapposizioni ideologiche e nemmeno “bravi e cattivi” ma opposti punti di vista totalmente differenti.

Sono d’accordo con Lei che le cose non sono andate bene, ma arriviamo da gestioni il cui termine “rottamare”, tanto di moda oggi, è ancora poco rispetto alla desolazione dei risultati ottenuti.
Invito tutti i Colleghi e anche Lei a leggere i dati che emergono dall’ultimo bilancio (2010) della Divisione calcio Femminile, (e che verrà pubblicato a breve anche sul nostro blog) per comprendere l’esatta rappresentazione di un disastro amministrativo che fa venire in mente i disastri amministrativi delle Regioni che in questi giorni hanno animato l’informazione nazionale.
Su entrate complessive annuali di 870 mila euro (iscrizione società, proventi e diritti vari) ne spendiamo per il Consiglio Direttivo (gettoni presenza, viaggi e alberghi, convegni e spese di rappresentanza) quasi 270 mila, per video e foto (??) 87 mila euro e per collaborazioni (per cosa e di chi ?)  55 mila.

Su un totale entrate di 870 mila, il 48 % va in spese sorprendenti e quasi tutte superflue che avrebbero potuto andare alle società diminuendone i costi di iscrizione, per sottoscrivere convenzioni con compagnie aeree e ferrovie, per incentivare lo sviluppo del settore giovanile etc. etc.
La fortuna, per alcuni, il caso o la malasorte per altri, ha voluto che un gruppo di Presidenti abbia alzato la testa su questo andazzo e abbia espresso la modesta pretesa di voler tirare una riga sopra e cominciare a fare sul serio con il calcio femminile iniziando ad eliminare questa malagestio e a promuovere veramente il movimento, diventare, magari, un giorno Lega Calcio Femminile per portarlo finalmente ai vertici europei come lo è quello maschile.
Oltre a queste risorse, subito reperibili, pretendiamo quelle della legge Melandri sulla mutualità degli sport dilettantistici svantaggiati a cui il calcio femminile deve e vuole attingerne legittimamente i fondi (finora negati) per finanziare veramente lo sviluppo del calcio femminile agonizzante e imploso.

A fronte di ciò, Lei vuole sciogliere la Divisione scrivendo alle società e adombrando, a loro carico, accolli economici impropri, ingiusti e indebiti.
Non solo Le rispondo che le società non avranno alcun addebito in più rimanendo in essere la Divisione Calcio Femminile ma cominceranno a spendere meno per iscrizioni e spese accessorie, potranno cominciare a intravedere incentivi alla progettualità e allo sviluppo e in un lasso di tempo adeguato ammortizzeremo anche il debito presunto.

Infine, non so cosa intenda dire quando dice che la AICF  “non è riconosciuta” (è appena stata costituita) ma deve rispettarla a prescindere perché nasce dalla volontà dei Presidenti di società femminili che da anni “tirano il carretto” e non hanno mai tirato su la testa! Tra pochi giorni l'AICF verrà convocata alla Camera dei Deputati per essere ascoltata, in precedenza ha incontrato il Presidente Abete e forze politiche sensibili al mancato sviluppo del calcio femminile, oltre ad essere interlocutori dell’Associazione Allenatori e Calciatori.
Senza ironia non mi sembra poco per non essere ancora riconosciuti…

Un cordiale saluto.

sabato 6 ottobre 2012

13 ottobre: Convocazione assemblea AICF

Si comunica con la presente che l’Assemblea Generale AICF è convocata
SABATO 13 OTTORE ORE 11 
presso la sede dell’Associazione in Firenze, via Chiantigiana n.28.

Ordine del Giorno:
- relazione del Presidente pro-tempore
- esiti e contenuti degli incontri con Presidente LND, Presidente Figc, Forze Politiche;
- prospettive e iniziative conseguenti.
- varie ed eventuali

All’Assemblea sono invitate le massime Autorità calcistiche nazionali ed istituzionali, il Presidente AIC Tommasi e il Presidente AIAC Ulivieri.

E’ il caso di ricordare a tutti i destinatari che vista l’importanza dei temi trattati, si raccomanda la presenza di tutti gli associati.

L’invito è aperto anche alle società che non ancora aderito all’AICF le quali potranno perfezionare la loro adesioni in corso di riunione.

giovedì 4 ottobre 2012

Assocalciofemminile: Positivo l'incontro con Abete


L’AICF rende noto l’esito dell’incontro con il Presidente Figc Abete durato circa un'ora presso la sede nazionale di via Gregorio Allegri al quale era presente anche il Presidente della LND Tavecchio. La delegazione dell'AICF composta dal Presidente pro-tempore Salerno e dai Consiglieri Cesari e Sarsilli è stata ricevuta, prima dell’incontro con i vertici Figc, alla Camera dei Deputati dall’On.Barbaro il quale ha assicurato non solo il pieno appoggio ma l’attenzione di tutta la Commissione Sport della Camera di cui è membro e che convocherà l’AICF entro i prossimi 15 giorni.
Positivo, quindi, l’incontro con Abete al quale l’AICF ha nuovamente rappresentato le criticità e la mancata crescita del calcio femminile italiano rispetto ai grandi paesi europei nonché la volontà di un veloce ritorno all’autogoverno rilanciando con un progetto concreto tutto il calcio femminile.
Sono stati altresì trattati i temi delle risorse per lo sviluppo, le criticità dei tornei di serie A2 e le prospettive di sinergie non solo con la LND ma anche con la Lega Pro, Leghe di A e B.
Con grande cordialità il Presidente ha, ovviamente, rimandato ogni decisione alle norme che regolano i passaggi istituzionali ma non ha in nessuna maniera bocciato le tesi dell’AICF alla quale si è reso disponibile per un nuovo incontro nelle prossime settimane.
Si ringrazia ancora per la cordialità e la disponibilità il Presidente Abete e nuovamente il Presidente LND Tavecchio.

mercoledì 3 ottobre 2012

On. Barbaro: Il calcio femminile va sostenuto, usare le risorse della Legga Melandri


“La situazione del calcio femminile rappresenta una vera urgenza da affrontare al più presto. Per questo ho presentato un’interrogazione in Commissione, proprio per fare luce sulla condizione del calcio femminile fatta di decremento nel numero di praticanti e di un’offerta sportiva decisamente al di sotto delle potenzialità del settore”. Lo dichiara il deputato FLI Claudio Barbaro, membro della Commissione Cultura alla Camera, che aggiunge: “Sarebbe opportuno attingere a parte delle risorse destinate dalla Legge Melandri al sostegno del calcio professionistico e dilettantistico (a cui il sistema femminile appartiene) proventi della vendita dei diritti televisivi incassati dalla Figc. Si tratta non solo di una misura necessaria, ma anche giusta in ottica di valorizzazione dell’intero movimento sportivo”.

E’ inaccettabile che i vertici del calcio italiano legittimino una situazione caratterizzata da profondo ritardo rispetto agli altri Paesi Europei. Per questo mi auguro che l’incontro di oggi tra il Presidente della Figc Giancarlo Abete e la delegazione dell’AICF possa portare buoni frutti”, conclude Barbaro.

lunedì 1 ottobre 2012

Abete convoca l'Assocalciofemminile il 3 ottobre




L'AICF conferma l'incontro con il Presidente della Figc Giancarlo ABETE per domani mercoledì 3 ottobre.

La delegazione sarà composta dal Presidente Salerno e dai Consiglieri Cesari, Guagni e Sarsini.
Con assoluta serenità ma con fermezza, saranno rappresentate le posizioni già espresse in varie sedi, circa la volontà dell'ASSOCALCIOFEMMINILE di non sciogliere la DCF e di ritornare all'autogoverno del calcio femminile uscendo dal Commissariamento con nuove votazioni.


L'Assocalciofemminile nasce "per" non "contro"...

Riteniamo doveroso e puntuale chiarire non solo ai Presidenti che hanno aderito ma a tutte le Società e all’opinione pubblica che l’AICF non è nata contro qualcosa o “contro” qualcuno ma esclusivamente “per” il sostegno delle società e per il progresso e lo sviluppo del calcio femminile.

Questo per sgombrare il campo dai eventuali equivoci e malintesi che spesso nascono senza volerlo a causa dei soliti agitatori in “libera uscita” che spuntano fuori quando qualcosa nasce o si muove al di fuori del solito main stream.

Non è contro il Presidente della LND che questa Associazione non ha mai esitato a definire uomo di sport e di capacità senza “se” e senza “ma”.
Abbiamo, rispetto a lui, un modo diverso di intendere il futuro del calcio femminile ma ciò non deve stupire nessuno né tanto meno impensierire le menti più serene e quiete. E quando lo abbiamo incontrato ci siamo, molto cordialmente, scambiati i nostri punti di vista e le nostre idee con ampio rispetto da parte di entrambi:  noi vorremmo che il calcio femminile italiano arrivasse ad assumere la forma di una vera e propria Lega (come nei grandi Paesi EU) e non crediamo che lo scioglimento della DCF e la eventuale trasformazione in un Dipartimento della LND sia dignitoso e adeguato al suo grande potenziale, oggi ancora inespresso.

Noi intendiamo collaborare e interloquire con la LND ma anche con la Lega Pro, e le Lega di Serie B e Serie A per trovare sinergie e leve di sviluppo. Anche noi siamo nati all’insegna del “fair play” ma diremo sempre la nostra e non lasceremo ad altri la decisione e le scelte sul futuro del calcio femminile e di come questo dovrebbe svilupparsi e gestire.

Si tranquillizzino e si convincano, quindi,  di ciò tutti, soprattutto i Presidenti che sino ad oggi non hanno ancora aderito all’Assocalciofemminile.

venerdì 28 settembre 2012

Scendono in campo le forze politiche: dopo l'On. Ginefra è la volta dell'On. Barbaro che interroga il Ministro sul disastro del calcio femminile italiano

On. Claudio Barbaro, componente della Commissione sport alla Camera dei Deputati

INTERROGAZIONE RISPOSTA IN COMMISSIONE

Al Ministro per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport.

Per sapere

premesso che:

  • le Olimpiadi di Londra di quest’anno e i Mondiali di Germania dello scorso hanno mostrato il grande potenziale e il rilevante grado di sviluppo del calcio femminile europeo e mondiale, con sorprendenti numeri anche in Paesi del centro Africa e dell’Asia;
  • secondo stime dell’UEFA i numeri delle praticanti di calcio femminile in Europa dimostrano una diffusione notevole di questo sport, anche grazie alle rilevanti risorse che l’UEFA stessa e le Federazioni Sportive Nazionali hanno deciso di investire; in grandi Paesi come Francia, Germania e Gran Bretagna sono infatti coinvolte più di 200 mila praticanti, mentre Belgio e Svizzera poco meno di 50 mila;
  • in Italia la situazione del calcio femminile è diversa da quella dei maggiori Paesi europei; i dati ufficiali delle squadre partecipanti ai campionati nazionali (60) e di quelle partecipanti ai campionati locali/regionali (circa 300) parlano infatti di un numero di praticanti effettive non superiore alle 10 mila unità e registrano una crescita di ritiri a causa della mancanza di aiuti e sostegni. Sono infatti 40 le società sportive scomparse negli ultimi cinque-sei anni e una intera categoria (la serie B);
  • ad oggi, in Italia, non si riesce a organizzare un campionato di categoria Primavera (età 16 anni), in varie zone del Nord, come in Piemonte, e anche al Sud dove risulta drammaticamente carente la rappresentanza calcistica femminile nazionale, ad eccezione di due squadre di Napoli (serie A e A2) e di una di Bari (serie A2);
  • domenica 30.09.12 prenderà il via - nonostante la richiesta di rinvio e le proteste da parte delle società stesse e della  neo costituita "Assocalciofemminile" -  il campionato di A2 con gironi di appena 10-12 squadre ciascuno, numero assolutamente non adeguato come costi e impegno tecnico per un successivo passaggio alla serie A;
  • la Divisione Calcio Femminile risulta essere stata sempre sotto l’egida e il controllo della Lega Nazionale Dilettanti;


quali iniziative di competenza il Governo intenda assumere al fine di sostenere e valorizzare il settore del calcio femminile che, come illustrato in premessa, sconta un grave “gap” di sviluppo e di visibilità rispetto allo standard europeo;
quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare per verificare quante risorse la Federazione Italiana Gioco Calcio ha destinato, negli ultimi 5 anni, alla Lega Nazionale Dilettanti per il sostegno e lo sviluppo del calcio dilettantistico (secondo quanto disposto dal Decreto Legislativo 9 gennaio 2008, n. 9), ed, in particolare, quanto quest’ultima ha effettivamente assegnato alla Divisione calcio femminile.

On. Claudio BARBARO

giovedì 27 settembre 2012

I fondi della legge Melandri che il calcio femminile non ha mai ricevuto!

Giovanna Melandri


Forse non tutti conoscono legge n.9/2008, meglio conosciuta come Legge Melandri che dispone gli aiuti e i sostegni al calcio professionistico minore nonché a quello dilettantistico a cui il sistema femminile appartiene attraverso la ripartizione e la destinazione dei proventi dei diritti televisivi incassati dalla Figc.

Forse è meglio prendere consapevolezza dell'esistenza di questa legge anche per capire quante tribolazioni in meno avremmo potuto vivere in questi anni, quante Società avrebbero continuato la loro attività, quanta ansia avremmo risparmiato per organizzare trasferte, saldare le spese gestionali, fornire le fideiussioni per le iscrizioni se il calcio femminile avesse avuto una piccolissima parte di questa enorme risorsa, se solo fossimo stati nelle condizioni di poterle avere e cioè essere una vera e propria Lega così come richiede e prescrive la Legge Melandri come requisito.

Grazie a questa autonomia, tanto per renderci conto delle cifre, la LND ha percepito solo lo scorso anno, secondo dati giornalistici circa 18 milioni di euro: non so se siano esatti o meno ma fossero anche 10 o 5 sempre qualcosa sono rispetto allo zero che ha ricevuto il calcio femminile.
Siamo di fronte ad una legge creata per sostenere il calcio minore e di cui di fatto il calcio femminile italiano non ha mai potuto usufruire!

Noi crediamo, fermamente, che il Presidente Tavecchio li abbia spesi bene quei milioni di euro per il sistema dilettantistico maschile, riuscendo a far crescere il mondo dei dilettanti in una congiuntura economica negativa: ma siamo altresì convinti che potremmo spenderli bene anche noi, se potessimo attingervi per il sostegno delle società, per il loro rafforzamento  e conseguentemente per lo sviluppo di tutto il calcio femminile.

Non intendo aggiungere alcuna riflessione finale perchè vorrei che la faceste voi, non solo sull'ipotesi di non permettere lo scioglimento la DCF ma addirittura di spingere per trasformarla in vera e propria Lega Calcio Femminile! Solo così ritengo possibile garantire un futuro al nostro sport.

Signori Presidenti, questa è l’ultima occasione!

Roberto Salerno

mercoledì 26 settembre 2012

L'Assocalciofemminile chiede l'intervento di Napolitano


Pubblichiamo il testo della lettera inviata questa mattina all'attenzione delle alte cariche istituzionali.

Illustrissimo Presidente della Repubblica,
signor Presidente del Consiglio e signori Ministri dello Sport e Politiche Europee,
ci appelliamo alle Vs altissime cariche istituzionali per segnalarVi e sensibilizzarVi sulle gravissime discriminazioni culturali, organizzative e economiche a cui è sottoposto il calcio femminile italiano e, in particolare le società sportive che partecipano ai vari campionati nazionali.

Le recenti Olimpiadi di Londra 2012 e i Mondiali di Germania del 2011 ci hanno mostrato le enormi potenzialità e notevoli progressi in termini di crescita e sviluppo del calcio femminile europeo e mondiale rispetto a quello italiano, purtroppo, emarginato, dimenticato, invisibile e agonizzante.

La nostra associazione, nata a Firenze nella giornata di Domenica 16 settembre 2012, per volontà della maggioranza delle Società a livello nazionale, intende arrestare, con proposte e progetti, questo incredibile e inaccettabile declino.

Abbiamo chiesto immediata audizione alla Commissione VII della Camera dei Deputati per rappresentare il ritardo del nostro calcio e i suoi numeri poverissimi (10 mila praticanti) rispetto alle oltre 300 mila giocatrici di Francia, Germania.
Tra le tante emergenze vi è la partenza del Campionato nazionale di A2 straordinariamente impoverito che vede addirittura il girone Sud composto da appena 9 squadre.

Chiediamo, pertanto, il rinvio del suo inizio (negato dagli organi federali) allo scopo di trovare soluzioni condivise con le società e a questo riguardo un Vs autorevole intervento è indispensabile per ottenerlo.

Confidando nelle Vs sensibilità e, in fiduciosa attesa, Vi porgo a nome delle società associate, un caro saluto.

Roberto Salerno

lunedì 24 settembre 2012

Richiesta ufficiale della AICF di Audizione alla Commissione Sport della Camera dei Deputati

Questo pomeriggio, dopo l'esito negativo dell'incontro con i vertici della Lega Nazionale Dilettanti, è stata inviata da parte dell'AICF la richiesta ufficiale al Presidente della Camera dei Deputati On. Gianfranco Fini di audizione presso la Commissione Cultura, Spettacolo e Sport.

La delegazione dell'AICF guidata da Roberto Salerno, illustrerà la situazione in cui versa il movimento calcistico femminile nazionale e le sue enorme potenzialità se fossero attuate opportune politiche di sviluppo.

"Caro Tavecchio, così non va!"
















Si è svolto, oggi a Milano, come già annunciato, l’incontro tra il Presidente LND nonché Commissario della DCF Carlo Tavecchio e la delegazione dell’Associazione Italiana Calcio Femminile guidata dal Presidente Roberto Salerno e composta anche dal segretario Bulleri e dai consiglieri Cesari e Sarsilli.

Al Presidente Tavecchio, che ha sostenuto ancora una volta il suo progetto di trasformazione in Dipartimento, la delegazione ha ribadito il suo NO allo scioglimento della Divisione Calcio Femminile rappresentando la sua ferma volontà di autogoverno del calcio femminile attraverso nuove elezioni, nuovo direttivo e una nuova politica di sostegno e sviluppo.

Oltre a ciò l’Associazione ha richiesto con forza un rinvio del Campionato di A2 allo scopo di trovare una soluzione all’impoverimento di questa categoria che allo stato attuale non avrebbe consistenza adeguata né un dignitoso svolgimento con un girone addirittura di sole nove squadre (girone D) anche per evitare la perdita di straordinarie società come il Pink Bari.

Purtroppo sul punto il Presidente Tavecchio è stato irremovibile e a questo decisione l’AICF risponderà, con altrettanto fermezza, chiamando in causa le più alte istituzioni del calcio (Abete) e della Repubblica, quali la Commissione Sport della Camera dei Deputati, il Ministro con Delega allo Sport, ed infine al Presidente della Repubblica.

E' stata ribadita, inoltre, la volontà di porre fine alla emarginazione del calcio femminile e al suo impoverimento organizzativo ponendo l’obiettivo di allinearlo al più presto agli standard di sviluppo europeo.
Al termine dell’incontro, pur rimanendo su posizione antitetiche, la delegazione ha ringraziato Tavecchio per la cordialità e la disponibilità accordate all’AICF.

giovedì 20 settembre 2012

Forum - No allo scioglimento della Divisione Calcio Femminile: Siete favorevoli?




Carissimi Colleghi,
le Olimpiadi di Londra e i Mondiali di Germania del 2011 ci hanno mostrato l’enorme potenzialià e lo sviluppo del calcio femminile europeo e mondiale rispetto ai quali quello italiano appare, purtroppo, quello che è: emarginato, dimenticato, invisibile e agonizzante.
I numeri, poverissimi, del nostro calcio femminile sono il drammatico risultato di anni di gestioni fallimentari, di privazioni e negazioni di risorse (che ci sono) che ne hanno accelerato il dissolvimento e la mortificazione.
Mentre in Europa e nel mondo il calcio femminile cresce, in Italia, in soli 5-6 anni, è sparita la serie B e di quasi 110 squadre iscritte ai campionati del 2005 oggi ne rimangono 60 tra A e A2: sono scomparse dal panorama nazionale oltre 40 importanti società sportive!
Il dato del Sud d’Italia, è ancora più drammatico e inaccettabile data la presenza in Seire A di una sola società, il Napoli e una sola di A2 il Bari PinkSport (il Catanzaro ha addirittura rinunciato, per carenza di aiuti alla A2).

L’ultimo atto di questo lento declino sarà lo scioglimento della Divisione Calcio Femminile con riduzione a semplice Dipartimento della LND.

Potremmo dire che ha dell’incredibile che ciò succeda in un Paese campione del mondo e dalla tradizione calcistica ineguagliabile. 
Davanti a tutto ciò le società hanno due cose su cui decidere: 
1) non fare niente e lasciare che chi si è occupato fino ad ora del calcio femminile, continui a farlo come lo ha fatto in questi anni;
2) difendere il nostro impegno e la nostra dignità prendendo posizione e agendo per fermare l’agonia in cui versiamo e rilanciare istituzionalmente. l'azione della DCF.

Questo non vuole essere e non è un attacco o un atto d’accusa a Carlo Tavecchio (che ha moltissime cose cui pensare come Presidente della LND) ma è prendere coscienza che in tutti i Paesi europei il calcio femminile non è uno “spicchio” di una lega (dilettanti) ma è una Lega autonoma essa stessa ed è in carico direttamente all’ente centrale (per noi la FIGC).
Solo in questo modo può finire l’emarginazione e si riacquista dignità e visibilità come in Francia, Germania, Inghilterra, solo per citare alcuni dei paesi europei dove il calcio femminile è diventato un fenomeno culturale e sociale.

Per questo motivo e senza voler anticipare tempi e spazi, chiederemo da subito che la DCF non venga sciolta e si riparta con una nuova e diretta gestione delle società: nel frattempo verranno delineate poche ma realizzabili linee programmatiche che saranno portate all'attenzione dei vertici federali.

Invitiamo, quindi, tutte le Società ad aderire all’Associazione che lotterà fino in fondo per difendere i nostri sacrifici e dare dignità, risorse e numeri al calcio e alle società di calcio femminile italiane per allinearlo ai grandi Paesi UE.

Roberto Salerno
Presidente AICF

mercoledì 19 settembre 2012

Pronta la lettera alla UEFA



"Siamo a pronti a qualunque cosa, il tempo è scaduto: ci rivolgiamo alla UEFA!" A dichiararlo Roberto Salerno, Presidente dell'Assocalciofemminile che annuncia - "a prescindere dall'esito dell'appuntamento di Lunedì 24 settembre con i vertici della LND, abbiamo già pronta una lettera con la quale chiediamo ufficialmente di essere ricevuti dagli organi della UEFA per denunciare lo stato di agonia del nostro movimento. Lo abbiamo dichiarato fin da principio, con la costituzione dell'Assocalciofemminile siamo pronti al dialogo costruttivo, ma anche a gesti clamorosi!".

"La UEFA - conclude Salerno - ha studiato linee guida per lo sviluppo e il consolidamento del calcio femminile valide per tutte le federazioni associate, ma solo in Italia i vertici non hanno saputo o voluto recepirle: continuare ad ignorare in Italia un settore che la UEFA ritiene fondamentale per il proprio futuro, significa prendersi le responsabilità anche di fronte al paese per le sanzioni che inevitabilmente colpirebbero tutto il mondo del calcio italiano."

Ufficio stampa AICF

Tavecchio riceverà l'Assocalciofemminile

Il Presidente della LND incontrerà la delegazione dell'Assocalciofemminile il 24 settembre.















Con piena soddisfazione di tutta l’AICF - Associazione Italiana dei Presidenti di Calcio Femminile, è stato stabilito un primo incontro (previsto per lunedì 24 p.v.) con il Presidente della LND Carlo TAVECCHIO che si ringrazia per la immediata disponibilità a ricevere l’ASSOCALCIOFEMMINILE.
Già nel primo incontro, sarà intendimento dell’AICF dire basta alla lunga agonia in cui versa il calcio femminile e all’emarginazione a cui il “sistema milionario del calcio maschile” lo ha condannato in questi anni.
L’AICF intende, inoltre, discutere delle emergenze e delle questioni più urgenti che riguardano le Società proponendo soluzioni e contributi per risolverle e scongiurando così ritiri e proteste clamorose.
Fra queste saranno trattate nello specifico:
  1. linee guida per porre fine all’emarginazione del calcio femminile;
  2. risorse per le società;
  3. verifica e/o revisione gironi di A2;
  4. sviluppo del calcio femminile italiano e suo allineamento alla media UE.
“Inutile ribadire – afferma il Presidente AICF Roberto Salerno - che siamo soddisfatti di questo primo passo operativo: adesso le Società devono darci la forza necessaria per ribaltare la situazione a dir poco paradossale in cui versa, da anni, il calcio femminile italiano.
Le nostre Società in questi anni sono state letteralmente “affamate” ed emarginate dal “sistema milionario del calcio” mentre in Europa investimenti adeguati e politiche mirate hanno fatto registrare interesse e numeri che sono davanti agli occhi di tutti.
Invito, quindi, - conclude il Presidente dell’Assocalciofemminile - tutte le Società che ad aderire all’Associazione che lotterà fino in fondo per dare dignità, risorse e numeri al calcio femminile italiano per allinearlo ai grandi paesi europei come Francia, Germania, Inghilterra: solo un gruppo unito può cambiare la situazione in cui anni di disinteresse e incapacità ci hanno condannato”.

lunedì 17 settembre 2012

Lettera al Presidente FIGC, Giancarlo Abete


Pregiatissimo dott. Abete,
ho il piacere di informarLa che nella giornata di ieri 16 settembre 2012 si è costituita con 30 società di A, A2 e C, l’Associazione Italiana Calcio Femminile (AICF o ASSOCALCIOFEMMINILE).

Tengo a precisarLe che lo spirito dell’iniziativa è costruttivo, di confronto aperto e di dialogo con tutte le istituzioni e tra i primi “passi” che riteniamo doverosi vi sono quelli di presentarci ai vertici del calcio nazionale e alle istituzioni centrali.

Riteniamo, pertanto, doveroso chiedere a Lei, costruttivamente e con urgenza, un incontro per affrontare le gravi emergenze strutturali che minano il calcio femminile e ne bloccano clamorosamente lo sviluppo rispetto ai grandi paesi europei i cui numeri, rilevantissimi, sono davanti agli occhi di tutti.
Oltre a ciò alcune situazioni organizzative e logistiche riguardanti i campionati di A2 ci obbligano a chiederlo senza più indugi, vista la minaccia reale di abbandono da parte di importanti società sportive.

L’inesistenza, infine, del benché minimo sostegno da parte delle istituzioni sportive aggrava ancor di più la cifra negativa degli sponsor e dei partners che la crisi economica ha quasi completamente azzerato.

La passione che lega tutte le società sportive e il sacrificio che le stesse compiono per mantenere e diffondere il calcio femminile ci ha indotto ad associarci  per intraprendere un cammino e di interlocuzione costruttiva e propositiva con il mondo del calcio al fine di trovare soluzioni sostenibili per lo sviluppo del nostro movimento sportivo.

Confido nella Vs sensibilità e, in fiduciosa attesa, Le porgo a nome delle 30 società associate,  un caro saluto.

Il Presidente AICF
Roberto Salerno

Subito audizione con Abete e Tavecchio per emergenze

Si è costituita ieri, a Firenze, l’Associazione dei Presidenti delle società di calcio femminile italiano siglabile in AICF e abbreviabile in ASSOCALCIOFEMMINILE.

Hanno aderito la maggioranza delle società di Serie A e una significatiVa  rappresentanza delle società di A2.
Presente all’evento in veste ufficiale il Presidente AIAC Renzo ULIVIERI che, compreso lo spirito costruttivo e propositivo dell’iniziativa, ne ha auspicato il ruolo interlocutorio con i vertici del calcio nonché un rapido sviluppo del calcio femminile italiano.

Sono stati eletti provvisoriamente per 1 anno il Presidente, Roberto SALERNO, il Segretario Francesco BULLERI nonché il Consiglio Direttivo rappresentativo della Serie A (GUAGNI Andrea, RICCIO Raffaele, SARSILI Luigi, PICHEO Vincenzo, CESARI Giuseppe ) e della A2, 1 delegato per girone ( COLASANTE Sergio, BULLERI Francesco, GUARDINI Ademaro, LA TORRE Luca).
Immediata la richiesta di audizione con i vertici della FIGC e con il suo Presidente ABETE, quindi con i vertici istituzionali quali le Commissioni Sport e cultura di Camera e Senato.

Sul tappeto questioni non più rinviabili: lo sviluppo permanentemente “bloccato” del calcio femminile, l’assenza di qualunque sostegno economico alle società, il vuoto progettuale e relazionale con le società da parte dei vertici del calcio nazionale.

Così il Presidente a fine Assemblea:
“Le ultime Olimpiadi di Londra e i Mondiali di calcio femminile svoltisi in Germania quest’anno, hanno dato l’esatta misura della potenza del calcio femminile europeo e, quindi, di come potrebbe essere anche quello italiano che, però, dopo circa 30 anni di vita, è permanentemente “bloccato” e discriminato. Nessun sostegno economico e un vuoto relazionale e progettuale che ci accomuna ai Paesi più sottosviluppati del  mondo. Nasciamo per dialogare ed essere costruttivi ma siamo disposti anche a iniziative clamorose se non si pone fine a questo “soffocamento” graduale e inesorabile a cui sono sottoposte le società italiane. 

Stamani ho inviato una lettera al Presidente Abete per essere ricevuti e per discutere subito di problemi spinosissimi quali la trasformazione della DCF in un semplice Dipartimento della LND che per gli associati è un tunnel senza via di uscita nonché di tutto il resto prime fra tutte l’organizzazione e la composizione dell’attuale campionato di serie A2 che necessita di una revisione di costi e di logistica territoriale urgentissima. Ci rivolgeremo a tutte le istituzioni della Nazione e se sarà necessario anche alla Corte europea dei diritti umani!".

L'entusiasmante crescita del calcio femminile (...tranne che in Italia!)

Platini, Presidente della UEFA: "Il calcio lo salveranno le donne."
Parlando durante i sorteggi, il segretario generale UEFA Gianni Infantino ha evidenziato le affluenze record e gli ottimi ascolti televisivi, che testimoniano la crescente popolarità del calcio femminile.
La popolarità del calcio femminile continua ad aumentare grazie alla UEFA Women's Champions League, competizione sempre in prima linea e all'avanguardia a livello continentale.
Al sorteggio dei sedicesimi e degli ottavi del torneo, svoltosi giovedì presso la Casa del Calcio Europeo di Nyon, il segretario generale UEFA Gianni Infantino ha evidenziato affluenze record e ottimi ascolti televisivi, che testimoniano la crescente popolarità della competizione.
"La finale del 2012 tra Olympique Lyonnais ed 1. FFC Frankfurt è stata un'ottima vetrina. Con 50.212 spettatori, è stato battuto non solo il record della competizione, ma anche quello del calcio femminile moderno. Inoltre, 3 milioni e mezzo di persone ha guardato la partita vinta dal Lione in TV".
"Il calcio femminile cresce a velocità esponenziale - ha proseguito Infantino -, come testimoniano l'affluenza e l'audience della Coppa del Mondo FIFA femminile dell'anno scorso e il torneo olimpico femminile di Londra 2012. Dobbiamo capitalizzare questo interesse continuando a giocare un calcio spettacolare e all'insegna del fair play".
A questa edizione partecipano 54 squadre provenienti da 46 federazioni. Le finaliste di UEFA Women's Champions League 2012/13 si sfideranno il 23 maggio a Londra in uno stadio ancora da destinarsi. "Il sorteggio odierno dà inizio alla quarta edizione della Champions League femminile, che permetterà alle squadre di visitare nuovi paesi, stadi e città e di conoscere nuove culture calcistiche", ha proseguito Infantino.
La grande crescita del calcio femminile in Europa è stata favorita da alcune importanti decisioni della UEFA. A livello di club, la UEFA Women's Champions League è stata inaugurata nel 2009/10. La prima competizione europea femminile per club è nata nel 2001/02 dopo l'approvazione del Comitato Esecutivo UEFA a maggio 2000.
La prima competizione europea UEFA per rappresentative nazionali è nata agli inizi degli anni '80, per diventare successivamente un Campionato Europeo a tutti gli effetti con una fase finale da disputarsi ogni quattro anni.
A livello generale è stato ideato il programma UEFA per lo sviluppo del calcio femminile (WFDP). A dicembre 2010, in occasione del meeting di Praga, il Comitato Esecutivo UEFA ha riscontrato l'enorme crescita del calcio femminile a livello continentale, sia per numero di tesserate che di partecipanti. Per questo, è stato concordato di sostenere il programma fino al 2016 attraverso il progetto di assistenza HatTrick a nome delle 53 federazioni affiliate alla UEFA.
L'ex campionessa tedesca Steffi Jones è l'ambasciatrice del programma UEFA WFDP e lavora a stretto contatto con la UEFA per sviluppare ulteriormente il calcio femminile in tutta Europa.

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