lunedì 12 novembre 2012

Resoconto assemblea AICF


A conclusione dell’ultima Assemblea svoltasi il 4 novembre scorso a Milano, presenti 25 società, l’AICF rende noto che sono terminate le fasi consultive e gli incontri istituzionali resisi necessari e doverosi per confrontare idee e proposte sullo sviluppo del calcio ed ora inizia una nuova fase in cui tutte le società, singolarmente, si dovranno esprimere e prendere posizione sulla gestione e sul futuro del calcio femminile.
Il consuntivo di questo primo percorso non può che essere ottimo e credo di poter esprimere soddisfazione per la concretezza e l’efficacia con cui abbiamo caratterizzato la nostra azione che in soli 2 mesi ha dimostrato dinamicità, capacità e grande spirito di iniziativa dei suoi associati.
L’AICF ha sensibilizzato e riunito le società, organizzando 4 assemblee in due mesi, incontrando l’AIAC (Ulivieri) e l’AIC (Tommasi), presentandosi ai vertici del calcio dalla LND (Tavecchio) e al Presidente FIGC (Abete) fino ad essere audita dalla Commissione Sport della Camera Deputati.
Abbiamo espresso, complessivamente, una opinione diversa da quella del Presidente Tavecchio (rispettando la sua) su come gestire il futuro e lo sviluppo del calcio femminile italiano ed anche sulla ipotesi di scioglimento della DCF per trasformarla in un Dipartimento Lnd che ci vede, come tutti sanno, fermamente contrari.

Sui grandi temi del calcio femminile l’AICF è stata chiara sin dall’inizio:

  • il calcio Italiano deve cominciare ad essere gestito come nel resto dell’Europa dove si configura con una sua chiara autonomia ed è destinatario di sussidi ingenti da parte delle Federazioni centrali;
  • in Italia la legge per sostenere e sviluppare il calcio femminile esiste (Legge Melandri) e la DCF deve pretendere di essere destinataria di una quota significativa da utilizzare per il suo sviluppo.

Siamo stati chiari anche su come intendiamo destinare le risorse:

  1. abbassare le tasse di iscrizione di tutte le società;
  2. convenzionare FS e Compagnie Aeree per rendere più economiche le trasferte;
  3. incentivare il Tesseramento di nuove calciatrici;
  4. incentivare la costituzione di nuove società;
  5. incentivare le società maschili a costituire una sezione femminile;
  6. Questo ed altro oltre a una revisione completa della gestione della DCF.

Come tutti sanno in questi anni la gestione della DCF è stata fallimentare e l’ultimo Bilancio pubblicato sul nostro sito ne è la prova provata.

Anche sul piano degli aiuti non è andato diversamente: dal 2008 ad oggi la Legge Melandri ha versato alla LND circa 70/80 milioni di euro, nemmeno 1 euro di questi è andato allo sviluppo del calcio femminile.
Questi i numeri e i fatti e l’AICF ha fatto la sua parte nel farlo comprendere, ora devono essere le società a prendere una loro posizione in Assemblea DCF che, ci auspichiamo venga convocata al più presto per chiarire i temi dello sviluppo e dello scioglimento della Divisione.

Rispettiamo tutte le società che a vario titolo non hanno aderito all’AICF mentre è stato doveroso non soprassedere nei confronti di coloro che hanno ingiustamente denigrato l’azione e gli obiettivi dell’AICF e i suoi associati avviando le azioni legali previste in questi casi e da me ritenute opportune.


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