On. Claudio Barbaro, componente della Commissione sport alla Camera dei Deputati |
INTERROGAZIONE RISPOSTA IN COMMISSIONE
Al Ministro per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport.
Per sapere
premesso che:
- le Olimpiadi di Londra di quest’anno e i Mondiali di Germania dello scorso hanno mostrato il grande potenziale e il rilevante grado di sviluppo del calcio femminile europeo e mondiale, con sorprendenti numeri anche in Paesi del centro Africa e dell’Asia;
- secondo stime dell’UEFA i numeri delle praticanti di calcio femminile in Europa dimostrano una diffusione notevole di questo sport, anche grazie alle rilevanti risorse che l’UEFA stessa e le Federazioni Sportive Nazionali hanno deciso di investire; in grandi Paesi come Francia, Germania e Gran Bretagna sono infatti coinvolte più di 200 mila praticanti, mentre Belgio e Svizzera poco meno di 50 mila;
- in Italia la situazione del calcio femminile è diversa da quella dei maggiori Paesi europei; i dati ufficiali delle squadre partecipanti ai campionati nazionali (60) e di quelle partecipanti ai campionati locali/regionali (circa 300) parlano infatti di un numero di praticanti effettive non superiore alle 10 mila unità e registrano una crescita di ritiri a causa della mancanza di aiuti e sostegni. Sono infatti 40 le società sportive scomparse negli ultimi cinque-sei anni e una intera categoria (la serie B);
- ad oggi, in Italia, non si riesce a organizzare un campionato di categoria Primavera (età 16 anni), in varie zone del Nord, come in Piemonte, e anche al Sud dove risulta drammaticamente carente la rappresentanza calcistica femminile nazionale, ad eccezione di due squadre di Napoli (serie A e A2) e di una di Bari (serie A2);
- domenica 30.09.12 prenderà il via - nonostante la richiesta di rinvio e le proteste da parte delle società stesse e della neo costituita "Assocalciofemminile" - il campionato di A2 con gironi di appena 10-12 squadre ciascuno, numero assolutamente non adeguato come costi e impegno tecnico per un successivo passaggio alla serie A;
- la Divisione Calcio Femminile risulta essere stata sempre sotto l’egida e il controllo della Lega Nazionale Dilettanti;
quali iniziative di competenza il Governo intenda assumere al fine di sostenere e valorizzare il settore del calcio femminile che, come illustrato in premessa, sconta un grave “gap” di sviluppo e di visibilità rispetto allo standard europeo;
quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare per verificare quante risorse la Federazione Italiana Gioco Calcio ha destinato, negli ultimi 5 anni, alla Lega Nazionale Dilettanti per il sostegno e lo sviluppo del calcio dilettantistico (secondo quanto disposto dal Decreto Legislativo 9 gennaio 2008, n. 9), ed, in particolare, quanto quest’ultima ha effettivamente assegnato alla Divisione calcio femminile.
quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare per verificare quante risorse la Federazione Italiana Gioco Calcio ha destinato, negli ultimi 5 anni, alla Lega Nazionale Dilettanti per il sostegno e lo sviluppo del calcio dilettantistico (secondo quanto disposto dal Decreto Legislativo 9 gennaio 2008, n. 9), ed, in particolare, quanto quest’ultima ha effettivamente assegnato alla Divisione calcio femminile.
On. Claudio BARBARO